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Giorno del Ricordo, Giani: "Foibe e esodo nella Memoria delle nuove generazioni"

L'assessora Nardini: "Vittime e familiari meritano un ricordo pieno e senza strumentalizzazioni politiche".

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La tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata “deve essere nelle nuove generazioni fonte di memoria perché quello che è accaduto non accada mai più”. Lo ha detto il presidente Eugenio Giani in occasione del meeting con le scuole organizzato questa mattina dalla Regione Toscana a La Compagnia per celebrare la solennità del 10 febbraio.
Il presidente, intervenendo davanti a studentesse e studenti, si è soffermato sull’importanza dell’istituzione di questa ricorrenza civile, definendola “una conquista” a cui siamo giunti “attraverso ricostruzioni storiche che ci sono arrivate in ritardo”.

“Il Giorno del ricordo è una data importante” – ha spiegato Giani - perché induce “ognuno di noi ad avere ben presente il dramma di migliaia di persone, cinquemila quelle accertate ma probabilmente 10-20mila, che incolpevoli e senza nessuna responsabilità furono gettate nelle foibe per il solo fatto di essere italiani”. Così come la vicenda tragica di “quattrocento mila italiani fuggiti da quei territori ormai diventati intrattabili per la convivenza in quelle comunità”, molti dei quali “si diffusero sulla penisola e spesso non furono nemmeno accolti come meritavano e come avrebbero dovuto, vivendo per anni in una situazione di disagio”. 

Poi, citando Dante che già 700 anni fa indicava “come Pola chiude i confini della penisola”, il Presidente ha tenuto a sottolineare come quei fatti siano avvenuti in Istria, a Fiume, in Dalmazia, territori “di chiara ispirazione di insediamento italiano”. 

“Quest’anno però c’è anche una nota che guarda al futuro”, ha aggiunto Giani riferendosi all’ingresso della Croazia nell’area euro dallo scorso primo gennaio. È “un segno ben augurante per il futuro” del “superamento in positivo di una situazione che ormai guarda all’Europa come soggetto con il quale le identità si rapportano nelle relazioni internazionali”.

A introdurre i lavori del Meeting è stata l’assessora all’istruzione e alla cultura della Memoria Alessandra Nardini, secondo cui “le vittime delle foibe, l’esodo delle italiane e degli italiani dall’Istria, dalla Venezia Giulia, dalla Dalmazia, così come l’insieme delle vicende che attraversarono il 'confine orientale’ italiano lungo tutto il Novecento non meritano né oblio, né strumentalizzazioni politiche".

A quei territori, “il Novecento ha chiesto prove davvero durissime”, ha aggiunto l’assessora ricordando “la prima Guerra Mondiale con battaglie particolarmente cariche di devastazione”, “la violenza del fascismo contro le minoranze slave”, “gli effetti della guerra totale”, “l’occupazione e l’oppressione nazista”, e infine la sistematica persecuzione e violenza contro gli italiani da parte del comunismo jugoslavo”.

“Il nostro Paese, quelle vittime innocenti e i loro familiari – ha proseguito - hanno bisogno e meritano un ricordo pieno, consapevole dell’amara complessità degli avvenimenti che si consumarono in quei territori. Compiere questo esercizio fondamentale e tramandare la memoria e la coscienza di quello che è accaduto è necessario ed è essenziale che le scuole, le giovani generazioni, siano protagoniste di questa consapevolezza sul passato, per essere attrezzati a vivere il presente e il futuro immuni dalle degenerazioni ideologiche e dall’odio”.

Quella di oggi a La compagnia “è stata una mattinata di analisi storica, di testimonianza - ha concluso l’assessora - per raccontare e divulgare i progetti di formazione che da anni Regione Toscana porta avanti grazie all'Istituto Storico Grossetano e all'Istituto Storico Toscana della Resistenza e dell’Età Contemporanea, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale”.

 

 

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