
Sono i grandissimi applausi del pubblico di Borgo a salutare Giuseppe Cederna affiancato da Giuliana Colzi nel doppio ruolo del Doge di Venezia e della cameriera Emilia, Andrea Costagli- Cassio, Dimitri Frosali - Otello, Lucia Socci - Desdemona, Lorenzo Carmagnini - Roderigo, Riccardo Naldini- Brabanzio, Elisa Proietti - Bianca, al termine di “Otello” andato in scena ieri al Teatro Giotto di Borgo San Lorenzo.
Nonostante la formula dello spettacolo non sia nuova, e pure molto inflazionata, della compagnia di attori che giunta in teatro o in piazza, mette in scena la tragedia (Romeo e giulietta, I promessi sposi, Il Decamerone, fino allo spettacolo di Pennacchi “Arlecchino?” che avevamo visto qualche settimana fa) lo spettacolo ispirato al cortometraggio di Pasolini “Che cosa sono le nuvole”, regge grazie ad un cast di attori veramente straordinari.
Certo, l’escamotage dello spettacolo dentro lo spettacolo risolve molti problemi, dal testo, ai costumi, alle scenografie, in fondo non è “Otello” ma una compagnia che lo recita, ma la grandezza di Cederna rende la pièce eccezionale.
Galleria fotografica
Cederna ci offre uno Iago misurato, infido, di una cattiveria quasi chirurgica, che senza smascherarsi tesse una ragnatela di sospetti che portano inevitabilmente alla tragedia, quella rappresentata il primo novembre 1604, quella del “Moro di Venezia” (che avrebbe dovuto essere di colore ma come dice il Cederna/Capocomico all’attore “sei un po' chiaro”) che per una gelosia immotivata arriva ad uccidere la donna che fino a qualche giorno prima dichiarava di amare.
La colpa è di un fazzoletto, regalato da Otello a Desdemona che lo smarrisce, trovato e fatto arrivare da Iago nella casa di Cassio (un grande Costagli) ad innescare più che un femminicidio, una vera e propria strage (ma si sa che Shakespeare è sempre stato piuttosto incline alle mattanze).
Lo spettacolo è bello, più per l’interpretazione degli attori che per la storia in se stessa perché, anche se omicidi e vendette non passano mai di moda (purtroppo) il ciclico ripetersi di alcune opere (avevamo già visto “Otello” al Giotto qualche anno fa con Massimo Dapporto e Maurizio Donadoni, e neppure Dapporto aveva né il physique du rôle ne il colore della pelle del “Moro di Venezia”) smorza sicuramente l’emozione, che invece hanno saputo creare gli eccezionali attori di “Arca Azzurra” che avevamo già applaudito nelle stagioni passate accanto a Benvenuti, Gullotta e Amanda Sandrelli e che in questa stagione affiancano uno dei migliori attori del nostro teatro (inarrivabile il suo “Amadeus” accanto ad Umberto Orsini) che abbiamo visto al cinema in una cinquantina di film tra i quali: Mediterraneo, Marrakesh Express, Diverso da chi?, Maschi contro femmine, Hammamet (candidato come miglior attore non protagonista al David di Donatello 2021) ed in tv in alcune delle fiction più importanti tra le quali mi piace ricordare la sua Interpretazione di Francesco Saverio Borrelli nelle serie TV 1992, 1993 e 1994 e che, ieri sera, davanti ad un pubblico quasi ipnotizzato ha regalato una prova di recitazione veramente, veramente straordinaria!