1 APR 2025
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Licenziamenti Rosss. Il punto di vista della Fiom

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Secondo Daniele Calosi, Segretario Fiorentino Fiom, il movente dei sei licenziamenti avvenuti settimana scorsa alla Rosss di Scarperia sembra essere “un'interpretazione soggettiva di un accordo sindacale".

Per questo Fiom chiede un tavolo di confronto con l’azienda per cercare “soluzioni compatibili con le esigenze aziendali ma che non comportino un dramma sociale come il licenziamento". E' questo quanto emerso dall’assemblea di questa mattina (lunedì 3 ottobre) tra lavoratori e sindacati.

Calosi si è detto fiducioso “perché nella storia delle relazioni sindacali con l’azienda, a partire da Simone Bettini - Presidente Rosss (ndr), ci troviamo di fronte a un’azienda che mai ha fatto un atto simile”. E auspica un “dietro front” e la possibilità di ritrattare le condizioni dei sei esuberi.

Anche secondo il sindacato, comunque, l'accordo siglato un anno fa prevedeva il licenziamento tra le opzioni. Però le condizioni dell’azienda (anche dai dati ricavati dall'analisi semestrale del Sole 24 ore), non sarebbero state tali da giustificarli. In quanto, a fronte di una diminuzione dei ricavi, gli ordini sarebbero aumentati.

Inoltre, spiegano dalla Fiom, non sarebbero mai stati usati ammortizzatori sociali e pare vengano richiesti pure gli straordinari. Al netto di questi dati, risultata difficile, per i sindacati, vedere la Rosss un’azienda in crisi.

La Fiom ritiene che la scelta sia stata dettata più da un eccesso di “puntigliosità” (appigliandosi alle possibilità fornite dall'accordo) che dalla reale necessità di un intervento strutturale per diminuire i costi.

In ogni caso, l’azienda, secondo i sindacati, avrebbe avuto il dovere di incontrarli e tentare di impiegare degli ammortizzatori sociali prima di procedere con i licenziamenti.

Rimane una forte speranza da parte della Fiom nelle scelte dell’azienda, che ricopre certamente un ruolo importante all'interno del settore industriale fiorentino. Con la speranza, spiegano, che il presidente, Simone Bettini, sia disponibile ad aprire "un tavolo di dialogo, ma soprattutto si metta una mano sul cuore come ha sempre fatto e riveda le sue posizioni”.

 

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