1 APR 2025
OK!Valdisieve

80 minuti di applausi e risate per lo spettacolo rimandato il 14 marzo: grandissimo Paolo Nani al Giotto di Vicchio con “La lettera”

In sintesi, l’azione del divertentissimo spettacolo di Paolo Nani “La lettera” andato in scena ieri sera al Giotto di Vicchio

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Paolo Nani al Giotto di Vicchio con “La lettera” Paolo Nani al Giotto di Vicchio con “La lettera” © Massimiliano Miniati
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Si siede al tavolo, prende un foglio e scrive una lettera probabilmente alla moglie che, incorniciata in un quadretto, scaraventa a terra, poi mette la lettera in una busta, la chiude e ci mette il francobollo, mentre si alza per andare a spedirla, viene colto dal dubbio che la penna non scrivesse e riapre la lettera. In sintesi, l’azione del divertentissimo spettacolo di Paolo Nani “La lettera” andato in scena ieri sera al Giotto di Vicchio (lo spettacolo Rimandato causa allagamenti venerdi 14 Marzo).

Non parla, o quasi niente, emette suoni che vanno bene in qualsiasi parte del mondo dalla Groenlandia al Giappone, all’Argentina, Spagna, Norvegia oltre che all’Italia per questo spettacolo che vanta oltre 1800 repliche.

Paolo Nani è eccezionale e ripete per 15 volte la stessa storiella con atteggiamenti completamente diversi, la versione “Sorpresa” quella “Horror” ed ancora “Senza mani”, “Western” e “Cinema muto”(forse la più esilarante di tutte) ed il pubblico si spella letteralmente le mani applaudendo quasi continuamente numeri che visti sul palco eseguiti da lui sembrano semplici come la “Senza mani” in cui fa tutta l’azione utilizzando solo la bocca,(provate a tenere una bottiglia con la lingua e a versarne il contenuto in un bicchiere)  o il numero della sedia incastrata nelle bretelle, i piccoli giochi di prestigio come la lettera tagliuzzata che si trasforma in un coniglietto.

Risate e tanto divertito per tutti gli 80 minuti di questo spettacolo originalissimo, con un grandissimo artista che ha regalato al pubblico del Giotto di Vicchio una serata veramente speciale!

P.S.. Noi ridiamo più dei giapponesi e quelli di Cuneo (solo chi c’era capirà).

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