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Il Presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci risponde alle polemiche sulla mala movida in centro

“Sorprendente che oggi si affermi che la movida molesta si è riproposta più prepotente di quanto non lo fosse prima del Covid”.

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Maurizio Sguanci, Presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci, Presidente del Quartiere 1 © Facebook
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“Data la polemica in corso in queste ore riguardante la movida molesta, vorrei fare un po’ di chiarezza. Il quartiere uno sotto la mia presidenza non si è mai sottratto al confronto con i comitati con i quali, invece, si è sempre rapportato in maniera proficua. Vale la pena ricordare, ad esempio, che è proprio dal confronto tra il Quartiere 1 e il comitato “Ma Noi Quando si Dorme”, e al lavoro dell’allora assessora competente Cecilia del Re e di tutta la Giunta, che è stato possibile mettere un freno al proliferare degli esercizi di somministrazione all’interno del Centro Storico di Firenze impedendo nuove aperture. Lo stesso – prosegue il presidente del quartiere 1 Maurizio Sguanci – si dica della chiusura della somministrazione alcolica alle ore due invece che alle tre come previsto dal Codice della strada. Posso dire senza tema di smentita che durante un COSP proposi di vietare l’uso degli alcolici fuori dai locali, cosa che avviene in moltissimi stati democratici e liberali. Proposta che fu immediatamente rigettata”

“Chi mi conosce – continua Sguanci – sa che io sono per l’ordine e il controllo e che diligentemente in questi anni ho passato un’infinità di segnalazioni agli organi competenti, riguardanti attività che non osservavano normative e regolamenti, assembramenti molesti e spaccio. Sono tra coloro che hanno sostenuto fermamente il Sindaco nel realizzare i tavoli di controllo e della legalità, tavoli ai quali partecipano tutte le forze dell’ordine e la Prefettura, ai quali vengono portate e discusse tutte le problematiche che si evidenziano nel Q1. Con le forze dell’ordine abbiamo siglato un accordo sinergico per poter intervenire tempestivamente nel modo più efficace possibile. Sono stato tra i soggetti che hanno partecipato a siglare il patto della notte tra amministrazione, questura, prefettura ed esercenti. Queste e moltissime altre cose mi hanno visto partecipe nel cercare di contribuire alla convivenza tra chi giustamente reclama condizioni di vivibilità accettabili, gli esercizi commerciali e i cittadini che hanno voglia di uscire.

Trovo assolutamente sorprendente che oggi, fatte salve alcune criticità che ben conosciamo e sulle quali stiamo lavorando, si affermi che la movida molesta si è riproposta più prepotente di quanto non lo fosse prima del Covid. Non è affatto così e a confermarlo sono gli uffici competenti del Comune e delle forze di polizia, oltre al numero delle segnalazioni che da me e da loro vengono raccolte”.

“È indubbio – conclude il presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci che dopo due anni di “libertà ristrette” causa Covid le persone, giovani o meno, abbiano voglia di uscire e tornarsi a divertirsi, cosa che sarebbe apprezzabile facessero nel rispetto delle norme e del prossimo. In alcuni casi e in alcuni luoghi questo a volte non avviene e noi cerchiamo di intervenire tempestivamente. Firenze vuota di giorno e di notte era una cosa che faceva davvero male al cuore.

Tengo anche a ringraziare gli esercizi commerciali che nonostante quasi due anni di lungo stop, resistendo a facili proposte di acquisto, impedendo così possibili infiltrazioni, hanno stretto i denti riuscendo a sopravvivere e a mantenere il personale, migliaia di dipendenti con altrettante famiglie.

In un momento così delicato tutti noi, amministratori, residenti, commercianti e fruitori, abbiamo il dovere di impegnarci, in modo consapevole, alla necessaria ripresa economica di questa nostra straordinaria città. A questo scopo è mia intenzione proporre al Consiglio di Quartiere 1 la costituzione di una commissione speciale che sia luogo di incontro e di discussione tra l’amministrazione, i residenti, i commercianti ed anche i giovani che vivono il nostro centro storico.

A chi dice che non vivo a Firenze, con dispiacere rispondo che fino all’anno scorso sono stato per tutta la vita residente e commerciante nel Quartiere 1 e che oggi lascio la città solo la sera per recarmi a dormire e farvi rientro la mattina e che questa mia scelta è stata dovuta a questioni di salute familiare”.

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