
In tempi di crisi economica e (di lavoro che non c'è) mi ha fatto un certo effetto parlare con una lettrice, nei giorni scorsi, di lavoro precario e flessibilità estrema. Eppure questi erano temi (il precariato, le agenzie interinali) protagonisti del dibattito politico solo fino a pochi mesi fa. Il fatto che non se ne parli più come allora, però, non significa che non siano ancora presenti, anche nel Mugello. E la storia della nostra lettrice ne è un esempio piuttosto clamoroso. Ci racconta di un lavoro, trovato tramite un'agenzia di lavoro interinale, con una ditta di servizi che svolge le pulizie delle camere in un grande albergo del Mugello (zona Barberino). Gli accordi iniziali, spiega, prevedevano un massimo di venti ore settimanali; ma tale situazione non si sarebbe mai verificata. Quindi, lei che è di Vicchio, si sarebbe accollata i viaggi in auto e gli spostamenti per fare solo pochissime ore di lavoro (che, ci dice, non bastavano neanche a coprire il costo della benzina). Il tutto poi con tempi strettissimi per svolgere le varie mansioni (come 'fare una camera'). Tanto che, per un mese di questi interventi, avrebbe riscosso solo 70 euro. E nella sua situazione, spiega, ci sarebbero anche altri lavoratori. Ad esempio un sindacato della zona si sarebbe detto ben a conoscenza della situazione e delle pratiche utilizzate da quella ditta di servizi, che utilizzerebbe sempre nuovi ragazzi attratti dalla prospettiva di un 'lavoretto'. Tutto questo per dire cosa? Che vi sono ancora lavoratori (nonostante l'ottimismo sparso a piene mani dalla politica nazionale) in queste zone d'ombra, anche in Mugello.