2 APR 2025
OK!Valdisieve

I 3 rimedi naturali più efficaci contro l’insonnia secondo la chimica

  • 137
cbd cbd © nc
Font +: 22px16px
Stampa Commenta

Melatonina, valeriana e CBD sono i tre più famosi alleati del riposo notturno. A dirlo è la chimica, poiché ognuno di questi elementi è in grado di combattere l’insonnia agendo su specifiche aree cerebrali.
Ecco come funzionano chimicamente la melatonina, la valeriana e il cannabidiolo CBD per contrastare un disturbo del sonno tanto frequente quanto destabilizzante come l’insonnia.

  1. Melatonina
    La melatonina è un ormone naturale prodotto dalla ghiandola pineale del cervello, che si lega ai recettori della melatonina, MT1 e MT2, presenti nell’ipotalamo. Il compito del recettore MT1 è quello di favorire l’induzione del sonno, mentre all’MT2 spetta la regolazione del ritmo circadiano.

Dal momento che la melatonina agisce anche sull’attività neuronale nel sistema reticolare ascendente, riducendone l’intensità, questo ormone può favorire uno stato di rilassamento. Per questo i suoi effetti sull’insonnia sono molto noti, e sono tantissimi i prodotti farmaceutici ed erboristici a base di melatonina, utilizzati, appunto, per aiutare il ciclo sonno-veglia a sincronizzarsi, sia nei casi di insonnia da alterazione del ritmo circadiano che in presenza del cosiddetto “jet lag”.

Tra l’altro, non si tratta di un sedativo diretto, ma favorisce il sonno in maniera naturale.

  1. Valeriana

Molto utilizzata in campo erboristico è anche la valeriana, un’erba che contiene composti attivi, come l’acido valerenico, i valepotriati e i flavonoidi, che interagiscono con il sistema nervoso centrale.

Il meccanismo di azione della valeriana si basa sulla sua capacità di incrementare la disponibilità di acido gamma-amminobutirrico (GABA), ossia di quel neurotrasmettitore inibitorio che riduce l’eccitazione neuronale.

Inibendo l’enzima che degrada il GABA, il GABA-transaminasi, la valeriana permette di aumentare i livelli di rilassamento. Inoltre, riesce ad agire anche sui recettori GABA-A, ai quali viene riconosciuto un effetto calmante simile a quello che si ottiene con l’assunzione dei farmaci ansiolitici, ma in maniera più blanda e meno assuefacente.

Se la valeriana viene considerata un’alleata della lotta ai disturbi del sonno, lo si deve alla sua efficacia nella riduzione del tempo necessario per addormentarsi (chiamato latenza del sonno). In più, uno dei suoi effetti più riconosciuti è la capacità di migliorare la qualità del sonno, soprattutto nei casi in cui l’insonnia diventa una naturale conseguenza di problematiche più importanti come l’ansia e la depressione.

Sebbene l’efficacia dell’assunzione di melatonina e valeriana contro l’insonnia dipenda da persona a persona, dalla personale storia clinica e da altri fattori interni ed esterni all’individuo, quello che è certo e che entrambi i rimedi possono essere sperimentati, visto che non inducono dipendenza e non hanno effetti collaterali.

Chiaramente, nel caso di insonnia cronica, questi rimedi naturali potrebbero non essere sufficienti a contrastarla, dunque si consiglia di farsi seguire da un medico.

  1. CBD

Un rimedio scientificamente più recente a cui si ricorre per combattere l’insonnia è l’assunzione di CBD e di prodotti derivati, come l’olio al CBD acquistabile su cbdmania.it. Si tratta di un composto non psicoattivo presente nella pianta di cannabis, da alcuni anni famoso, tra le tante proprietà, per i suoi effetti rilassanti e ansiolitici. E dunque potenzialmente utili per gestire l’insonnia.

Il cannabidiolo CBD agisce indirettamente sul sistema endocannabinoide, infatti non si lega direttamente ai suoi recettori, ma si limita a modulare la loro attività, influenzando il rilassamento.

Il sistema endocannabinoide, ossia quello imputato alla regolazione di numerose funzioni biologiche, tra cui il ciclo sonno-veglia, lo stress e la percezione del dolore, ha due recettori: il CB1, presente principalmente nel cervello e coinvolto nella regolazione dell’umore e del sonno, e il CB2, localizzato nel sistema immunitario, che contribuisce alla riduzione dell’infiammazione e che può influire anche sulla qualità del sonno.

In merito ai suoi effetti sull’insonnia, si evidenzia la capacità del CBD di ridurre l’ansia, un aspetto importante per le persone che fanno fatica ad addormentarsi a causa di pensieri persistenti o stress. Inoltre, induce il rilassamento aiutando a calmare il sistema nervoso senza avere effetti sedativi diretti, migliorando la qualità del sonno e riducendo i risvegli notturni. Se l’insonnia è legata a condizioni dolorose croniche, grazie al CBD si ottiene sollievo dal dolore e, dunque, ne trae giovamento anche il sonno.

Nonostante la comunità scientifica non abbia ancora decretato l’efficacia del CBD nel lungo termine, è già noto il fatto che questo importante principio attivo della cannabis non causa dipendenza né produce effetti psicoattivi, a differenza del suo “antagonista” THC.