2 APR 2025
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San Godenzo, chiude l’unico distributore di carburanti: mobilitazione per trovare una soluzione

La comunità e le istituzioni al lavoro per ripristinare un servizio essenziale. Faib Confesercenti: "Stiamo con il gestore e il Comune per evitare il disagio"

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Tamoil San Godenzo Tamoil San Godenzo © nc
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La chiusura dell’impianto di distribuzione carburanti di San Godenzo rappresenta un duro colpo per la comunità locale, privando il territorio di un servizio essenziale per la mobilità di residenti e attività economiche.

Federico Valacchi, Presidente Provinciale Faib Confesercenti Firenze, ha spiegato come la categoria si sia subito attivata: “Abbiamo incontrato il gestore e il Sindaco di San Godenzo, Emanuele Piani, per valutare le possibili azioni da intraprendere. Successivamente, abbiamo partecipato al Tavolo della Regione Toscana, convocato dall’Assessore Leonardo Marras.”

Tuttavia, al momento, non sembrano esserci margini di trattativa con la compagnia petrolifera responsabile della chiusura. "Non abbiamo trovato disponibilità per evitare l’interruzione del servizio. Come Faib, da un lato continueremo a supportare il gestore nei rapporti con la compagnia, dall’altro collaboreremo con le istituzioni per individuare soluzioni concrete e salvaguardare il posto di lavoro coinvolto."

La chiusura del distributore non è solo un problema di rifornimento carburante: in un’area montana come San Godenzo, l’impianto funge anche da presidio strategico per il territorio, garantendo assistenza a chi transita lungo le strade della zona e offrendo un punto di riferimento in caso di necessità o emergenze stradali.

L’impegno delle istituzioni locali e regionali sarà quindi cruciale. "Ci auguriamo che la determinazione del Sindaco Piani e l'intervento dell’Assessore Marras possano portare a una soluzione adeguata, che tenga conto dell’interesse pubblico e consenta il ripristino del servizio nel minor tempo possibile."

Nel frattempo, la comunità attende risposte concrete, consapevole che la perdita di un’infrastruttura così importante rischia di accentuare l’isolamento di un’area già penalizzata dai problemi legati alla viabilità e ai servizi essenziali.

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