Una campagna elettorale, fatta in tempi stretti ma con determinazione, schivando ogni genere di attacchi. Così Marco Bottino descrive il percorso che lo ha portato a essere eletto Sindaco di Palazzuolo sul Senio. Una vittoria quasi da outsider, data la residenza del nuovo primo cittadino a Firenze, nella quale la precedente esperienza come Presidente del Consiglio del Consorzio di bonifica regionale è stato un fattore determinante in un territorio interessato dalle alluvioni di maggio e novembre 2023 e dalle ondate di maltempo dello scorso settembre.
In occasione dei suoi primi 100 giorni (e oltre) come Sindaco, il nostro redattore Graziano Davoli lo ha raggiunto telefonicamente per parlare con lui sul futuro della sua Amministrazione nel Comune di Palazzuolo sul Senio.
Qual è stato il primo pensiero quando ha capito che ce l’aveva fatta?
«Sicuramente è stata una grande soddisfazione e, se devo dirlo, anche un po’una liberazione dal momento che qui a Palazzuolo c’è stata una campagna elettorale molto dura, ahimè giocata spesso in modo sporco, soprattutto a causa dei competitor che attaccavano la mia lista e me perché non residente a Palazzuolo. Nonostante questo, la soddisfazione è stata grande e ora c’è solo voglia di lasciarci alle spalle la campagna elettorale e metterci subito a lavoro.»
Tra gli attacchi che le sono arrivati, e non solo a lei, ci sono anche quelli che riguardano la gestione dell’alluvione di maggio e novembre 2023, come risponderebbe oggi a quegli attacchi?
«Rispondo come ho risposto allora: bullshit. Stupidaggini, anche se la traduzione letterale sarebbe molto meno gentile. Io allora ero Presidente del Consiglio del Consorzio regionale di bonifica e posso dire che si è lavorato benissimo nei territori di competenza, abbiamo fatto molta più manutenzione ordinaria rispetto a quanta ne è stata fatta in tanti altri territori. Quello che ci è mancato sono state proprio le risorse da parte del Governo. Queste cose chi ha attaccato le sa bene ma fa finta di non saperle. Siamo all’indomani della terribile alluvione di Valencia che ci ricorda che per far fronte al dissesto idrogeologico la manutenzione ordinaria non basta, serve la manutenzione straordinaria e questa deve essere effettuata dalla Regione Toscana e dallo Stato centrale. La Regione ha fatto molti sacrifici in questo senso, per questo mi sarei aspettato dal Governo un po’più di buonsenso dal momento che non solo le risorse non sono arrivate, posso anche comprendere che siano poche ma non si punti il dito su chi non ha colpe, ma non è stato nemmeno nominato un Commissario straordinario per l’emergenza. I dati hanno parlato chiaro e hanno ritorto questi attacchi contro chi li ha sferrati, le cittadine e i cittadini di Palazzuolo hanno scelto di credere nella nostra squadra. Ora occorre fare una riflessione collettiva: vogliamo lasciare il territorio nelle condizioni in cui è o vogliamo mettere mano al portafoglio e fare ciò che serve?»
E per quanto riguarda l’ondata di maltempo che lo scorso settembre ha colpito anche Palazzuolo?
«Abbiamo già rimediato ai danni che ci sono stati a Palazzuolo, i quali fortunatamente sono stati lievi. Quelli più gravi sono stati a Marradi. Molto gradito il segnale di attenzione del Ministro Musumeci che ha proclamato lo stato di emergenza di un anno per numerosi comuni colpiti da disastri naturali, tra cui anche Palazzuolo e Marradi, inoltre per i comuni toscani sono stati stanziati 8.900.000 euro. Il nostro territorio ha una doppia fragilità: quella delle frane nelle zone montane e quella legata al bacino idrografico tra Toscana e Emilia Romagna, le due regioni devono cooperare in questo senso. I lavori devono iniziare celermente e essere portati a compimento il prima possibile, ne va di quelle attività commerciali e turistiche che altrimenti ne risentirebbero.»
Altre questioni che, a livello comunale, dovranno richiedere la vostra attenzione riguarda anche la gestione dei rifiuti affidata a Hera e il trasporto scolastico, come pensate di intervenire?
«Con Hera stiamo lavorando per mettere la raccolta del biologico anche a Palazzuolo che, insieme a Casalfiumanese, era l’unico comune della zona a non averla. Abbiamo lavorato anche sullo smaltimento delle lavagne nella stagione estiva, questa prima avveniva con un cassonetto che veniva posto una volta alla settimana mentre adesso è fisso. Oltre a questi due punti, con Hera stiamo lavorando anche sulle fognature. I trasporti sono un problema annoso: da decenni gli studenti di Palazzuolo si alzano presto per andare a scuola nelle zone di Faenza e Imola. A miei tempi c’era uno scuolabus ora c’è un sistema di trasporto pubblico che risente dei danni provocati dall’alluvione. La Casolana-Riolese, la strada che viene percorsa, subisce continui rallentamenti a causa dei lavori che si sono resi necessari dopo l’alluvione. I tempi, ovviamente, possono essere limati ma è questione di cinque o dieci minuti. Altro problema è la carenza del trasporto pubblico per la quale incontreremo la Regione Toscana in modo da capire se è possibile aumentare la permanenza delle navette presso la stazione di Palazzuolo. Migliorare il collegamento con la ferrovia tramite navetta è importante soprattutto per una zona attraversata dal turismo lento.»
Oltre a questo, a lei è passata anche la palla dei progetti del PNRR. A quali tiene di più e ritiene siano più legati ai bisogni del territorio?
«In parte le ho già risposto. Sicuramente la messa in sicurezza del territorio, la sistemazione post alluvione del maggio e novembre 2023 e il ripristino delle zone colpite da movimenti franosi. Queste sono le priorità, in parte in capo alla Città metropolitana e in parte al Consorzio di bonifica. Occorre dare al territorio un ritorno alla sicurezza e alla sua normalità, in mancanza delle quali avremmo diversi problemi.»
E ci sono cose che si è trovato nei cassetti della sua scrivania e che non si aspettava di trovare?
«Quello che non mi aspettavo era di trovare i cassetti della scrivania completamente vuoti. Un’assoluta mancanza di consegne. Ho dovuto fare appello agli uffici per capire quali fossero le dinamiche interne al Comune, quelle con gli enti esterni e le progettualità in corso. Ho trovato il vuoto.»
Un bel carico di responsabilità e tanti grattacapi. C’è stato un momento, in questi primi 100 giorni, in cui ha pensato ‘ma chi caspita me l’ha fatto fare?’
«Se posso averlo pensato è per la distanza e non per altro. Ogni volta che entro nel Palazzo del Comune, però, ho a che fare con la Giunta, la mia squadra, e il Consiglio comunale, almeno per la parte che mi ha eletto e so di aver fatto la scelta giusta. So che se anche posso non essere disponibile per qualsiasi motivo, ci sono loro e i bisogni di cittadine e cittadini sono in buone mani. Palazzuolo è un posto bellissimo, con un tessuto associativo che rappresenta un importante valore aggiunto e imprese che danno piena occupazione. Sono consapevole del mio impegno, sono convinto che la cittadinanza lo apprezzi, per cui non mi pento di nulla. Sono convinto che il bello venga ora.»
Dica la verità, lei credeva davvero di farcela a diventare Sindaco di Palazzuolo?
«Io ci speravo, dal momento che avevo messo insieme una squadra di candidate e candidati altamente rappresentativa del territorio. Avevo consapevolezza del fatto che avremmo potuto vincere naturalmente di fronte a noi avevamo una competitor che, essendo già in pensione, aveva molto più tempo per fare una campagna casa per casa, mentre noi sotto certi punti di vista abbiamo avuto meno tempo. Tuttavia, sapevo di avere accanto una squadra con tutte le carte in regola per vincere.»
Per quanto riguarda il lavoro amministrativo da fare a Palazzuolo, quali di questi temi metterebbe in un ordine di priorità: sicurezza dei cittadini, mobilità, eventi naturali e loro prevenzione, salute e sanità, infrastrutture, scuola e giovani, cultura e turismo?
«Alcuni di questi temi sono di grande attualità altri, invece, sono delle grandi opportunità. Quindi la mia classifica ha due parametri: la necessità e le intenzioni dell’Amministrazione di sviluppare queste tematiche. Al primo posto metto gli eventi naturali; al secondo posto salute e sanità, perché si rischia di non avere due medici di base l’anno prossimo; al terzo posto metterei turismo e cultura perché costituisce un enorme volano economico; al quarto posto metterei la scuola, lo metterei al primo ma abbiamo da poco concluso il nuovo plesso scolastico che è totalmente rinnovato e all’avanguardia, quello che possiamo fare ora e mantenerlo. Alla fine metterei mobilità, infrastrutture e sicurezza, perché Palazzuolo è un luogo molto tranquillo che non ha grossi problemi di sicurezza.»
Il suo percorso è appena iniziato, ma secondo lei è più difficile essere scelti come sindaco per la prima volta oppure essere riconfermati?
«Sono al primo mandato ma credo che la cosa più difficile, e anche la più emozionante, sia essere riconfermati. Quando si corre la prima volta c’è sicuramente più entusiasmo e io ho avuto la fortuna di avere un forte credito da parte di cittadine e cittadini. Essere riconfermati è molto più difficile perché, a seconda di come si è lavorato, può essere più premiante o molto più frustrante. Lì vedi se ciò che hai fatto ha funzionato, se è stato apprezzato da cittadine e cittadini.»
A proposito delle sue cittadine e dei suoi cittadini, le danno del lei o del tu quando la incontrano?
«Sono io a chiedere che mi diano del tu, ci mancherebbe altro. Tranne pochi che ancora non mi conoscono e ancora mi danno del lei, tutti generalmente mi danno del tu. Mi piace parlare con le persone quando le incontro e loro, per fortuna, non hanno paura di fermarmi. Faccio il Sindaco e sono stato eletto per ascoltare e parlare con tutte e tutti, per accogliere tutte le esigenze, dalle più piccole alle più grandi.»