
Prosegue l’emergenza ambientale lungo il torrente Rovigo, dove nei giorni scorsi una frana ha fatto riemergere una vecchia discarica risalente alla fine degli anni ’60, rimasta sepolta per oltre cinquant’anni. La situazione, di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo su OK!Mugello (leggi qui), resta critica e ha richiesto interventi immediati da parte dell’amministrazione comunale e della Protezione Civile Regionale.
Una ditta specializzata, incaricata dal Comune di Palazzuolo sul Senio, sta operando lungo il torrente per impedire l’ulteriore dispersione di rifiuti, mentre sono in fase di attuazione misure di contenimento che prevedono anche la posa di reti per intercettare i materiali galleggianti prima che possano essere trasportati dalla corrente fino al fiume Santerno. Secondo le analisi di ARPAT, i rifiuti emersi sono in gran parte costituiti da plastica e materiali solidi urbani, che verranno smaltiti attraverso il gestore Hera, incaricato anche di posizionare uno scarrabile lungo il torrente Rovigo, dove i volontari potranno depositare i sacchi riempiti con il materiale raccolto.
L’amministrazione comunale, nel frattempo, ha chiesto l’intervento della Protezione Civile del Mugello, che sarà impegnata nella pulizia dell’intero tratto Rovigo-Santerno, dove il rischio ambientale resta elevato a causa dell’accumulo di rifiuti lungo le sponde del corso d’acqua.
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L’episodio ha messo in evidenza come, sotto il paesaggio incontaminato della valle del Rovigo, fosse nascosta una vera e propria bomba ecologica, dimenticata sotto terra per oltre mezzo secolo. A denunciare la gravità della situazione è stato anche Andrea Barzagli, che sulla rivista L’Altramontagna ha raccontato come questa discarica, nata negli anni ’60 per far fronte a un’emergenza rifiuti della città di Firenze, sia rimasta celata sotto la vegetazione fino a quando le forti piogge non l’hanno riportata alla luce.
L’attenzione ora è puntata sulle operazioni di bonifica e sulla necessità di mappare altre possibili discariche abusive presenti nella zona. Un caso emblematico è quello lungo la SR 302 tra Ronta e Madonna dei Tre Fiumi, in località Campo al Moro, dove da tempo è stata segnalata la presenza di rifiuti, senza che siano stati presi provvedimenti risolutivi. La speranza è che questa emergenza ambientale porti finalmente a un’azione concreta per prevenire futuri disastri ecologici, garantendo un controllo più efficace su tutto il territorio.