
Spiegano dalla Pro Loco di Vaglia: Abbiamo aspettato e aspettato per capire se avremmo potuto festeggiare il Natale tutti insieme, in presenza, come tutti gli anni. Quando è stato chiaro che non sarebbe stato possibile, abbiamo pensato che, no, non ci stiamo.
Giordano Nencetti e Francesca Birini avevano già lanciato, a Montorsoli, la loro l’iniziativa dell’albero di Natale per la frazione fatto da piastrelle granny all’uncinetto, e le piastrelle sono arrivate, più di mille, da tutto il Comune, dai Comuni limitrofi ma anche da Catanzaro!!!
E questo ci ha fatto capire che la pandemia non ferma lo spirito del Natale e che le persone avevano comunque voglia di vivere le festività “insieme”, di essere partecipi di un progetto realizzato sì ognuno a casa propria ma condiviso e fruito da tutta la comunità.
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La Pro Loco Vaglia ha recepito questa volontà lanciando, come prima cosa, su un’idea della nostra Consigliera Mara Chiocchini, l’iniziativa Presepi in Comune. Non potendo realizzare, come da anni facevamo a Vaglia, La Via dei Presepi che è sempre culminata nel giorno della festa paesana con Babbo Natale che accompagnava i bambini a fare il “tour”, abbiamo pensato di trasformarla in Le Frazioni dei Presepi. Abbiamo invitato tutti i cittadini a contattare il referente della propria frazione -un volontario che si è messo a disposizione - per contribuire alla creazione del presepe condiviso. La fantasia si è scatenata, insieme alla manualità e piano piano i presepi in comune stanno diventando realtà.
Sono state tante le collaborazioni, ancora più belle quando le frazioni si sono scambiate i contributi, e ci hanno dato tanti ulteriori input, come quello di Anna Maria Gramigni che ha voluto spiegarci quale è la “filosofia” che sta alla base del presepe della frazione del Viliani: Il Ceppo.
A ruota è arrivata l’iniziativa Per un Natale di Luce, da un’idea di Marco Fantechi, un nuovo concittadino appena trasferito, che ha contattato la nostra Consigliera Lidia Crocetti per proporre la sua collaborazione. Si tratta di un invito a tutti i cittadini a fotografare le proprie luminarie ed inviare le foto in modo da creare un album digitale on line di luci per condividere il piacere di dedicarsi agli addobbi natalizi e poterli condividere “in barba” al distanziamento sociale.
Lo stesso Marco Fantechi, fotografo, ha accettato di collaborare al progetto di Laura Tasselli, Un biglietto sotto l’albero: “un progetto di azione collettiva e anche personale con l’intento di condividere l’entusiasmo e l’energia che si sono diffusi, pur a distanza, portando il proprio contributo per questa opera comune. Ho pensato di condividere con le persone con cui desideriamo comunicare, il frutto di questo nostro gioco creando un biglietto postale con immagini speciali dei nostri lavori, colte da un fotografo del nostro territorio.”
Si tratta di un pacchetto di 8 biglietti con busta, ognuno dei quali avrà la foto del presepe di una frazione. L’intento è quello di raggiungere con vicinanza di cuore, e con la “fisicità” di un oggetto materiale personalizzato dalla nostra penna, coloro che in questo 2020 ci sono fisicamente distanti. Per prenotare i biglietti Laura al 3357754213
È bello vedere come sono state accolte tutte queste iniziative e vedere le persone mettere a disposizione il loto tempo e le loro competenze. E non possiamo non ringraziare per la loro davvero preziosa collaborazione, oltre agli ideatori sopra menzionati, tutti i cittadini che si sono attivati e i referenti di frazione: Mara Chiocchini per Vaglia, Leonardo Lelli per Paterno, Alessia Gargani per Fontebuona, Giordano Nencetti per Montorsoli, Barbara Tansini per Pratolino, Eleonora Nencioni per Viliani, Irene Lensi per Caselline e Lidia Crocetti per Bivigliano.
Ma vediamo qui sotto due descrizioni delle iniziative, per comprenderle meglio:
IL CEPPO AL VILIANI
di Anna Maria Gramigni
Raccogliendo l’invito della Pro-loco di Vaglia, cioè realizzare in ciascuna frazione del Comune un Presepe, la nostra frazione (il Viliani) ha pensato di riportare in auge l’antica tradizione fiorentina (e poi Toscana) del Ceppo.
Cos’è il Ceppo?
Il Ceppo è un grosso pezzo di legno, la parte inferiore dell’albero, prossima alle radici, che veniva tagliata e poi messa sul focolare la notte Santa di Natale.
Era tanto grosso che doveva restare acceso fino all’Epifania. La tradizione voleva che fosse il più anziano della famiglia a sceglierlo; questo veniva poi benedetto e messo sugli alari del focolare; quando era ardente veniva battuto con le molle di ferro e le faville che si sprigionavano erano interpretate come auspici propiziatori. Il Ceppo, a Firenze, divenne sinonimo del Santo Natale.
Ma a Firenze fu anche il precursore dell’Albero di Natale di tradizione nord-europea.
Con tre o quattro aste di legno o di canna legate al vertice, si formava una piramide all’interno della quale venivano posizionati dei palchetti; il tutto addobbato con pine dorate, ramoscelli di abete, fiocchi, fiori di carta, candeline. Sul ripiano inferiore si allestiva il Presepe e sui ripiani superiori venivano messi i semplici doni di una volta, che il Ceppo aveva portato ai bimbi. La sera della Vigilia la famiglia si raccoglieva intorno al fuoco e al Ceppo e i bambini aspettavano trepidanti l’ora in cui potevano vedere i regali; canticchiando questa filastrocca:
Ave Maria del Ceppo
Angelo benedetto
L’angelo mi rispose:
Ceppo mio bel Ceppo
Portami tante cose.
Questa tradizione così bella ha resistito per tanto tempo in Firenze e nelle nostre campagne, poi si è persa soppiantata dall’albero di Natale e da tutto il consumismo che ne consegue. Al Viliani abbiamo cercato di riportarla in vita. E’ stata costruita la piramide, addobbata con pine e frasche di abete fra l’entusiasmo e la collaborazione gioiosa di grandi e piccini (sempre rispettando le norme anti-Covid).
E’ arrivata la Stella Cometa, l’Angelo Gabriele ad annunciare la Buona novella ai pastori e ai loro greggi; è arrivato Pino il taglialegna e Pina sua moglie; è arrivata la Sacra Famiglia…piano piano i personaggi hanno preso vita: i bambini hanno costruito con semplici pezzi di legno il Villaggio del Viliani idealmente gemellato con Betlemme. Tutto si è animato festosamente.
Al di là della “bellezza” dell’opera, importante è stato il lavoro di gruppo e la coesione che si è sviluppata in questo difficile periodo storico di ristrettezze e pandemia; grazie alla Pro-loco Vaglia che ha dato l’input a tutto ciò.
Bibliografia: Il Ceppo di Natale, Luciano e Ricciardo Artusi, Ed. Scribo 2020
Un biglietto sotto l’albero
Immagini e parole alla velocità del cuore
di Laura Tasselli
Cogliendo la preziosa opportunità che Proloco Vaglia ha dato alle nostre piccole e diffuse Frazioni, con l’iniziativa “Presepi in comune” ho preparato un progetto di azione collettiva e anche personale con l’intento di condividere l’entusiasmo e l’energia che si sono diffusi in ognuno, pur a distanza, portando il proprio contributo per questa opera comune.
Ho pensato di condividere con le persone con cui desideriamo comunicare, il frutto di questo nostro gioco creando un biglietto con busta, con immagini speciali dei nostri lavori colte da un fotografo del nostro territorio.
L’intento è quello di raggiungere con vicinanza di cuore, coloro che in questo 2020 ci sono fisicamente distanti. Poter sperimentare come una immagine ricca di energie, con la forza di un pensiero “da cuore a cuore”, possa dare un colore nuovo al nostro sentirci vicini, resilienti, al passo con i grandi, improvvisi e per molti, traumatici cambiamenti che ha caratterizzato questo anno.
La bellezza e la vicinanza “altra” possa scaldare con un fuoco nuovo questo Natale perché sia “consumato”. E’ l’’occasione per sedersi con una penna, davanti ad uno spazio bianco ed esprimere quello che ci lega o ci separa in una rete sottile, forte e fragile, fatta di corde e spazi vuoti, che ci sostiene.
Uno sguardo speciale ai bambini e ai giovani che sono capaci di sognare e creare in modo nuovo il mondo unito a quello degli anziani capaci finora di raccontarlo. Quest’anno, WhatsApp anche in modalità video, con altre piattaforme on-line, ci hanno salvato la vita di “prossimità”, ma la magia dello scrivere o dipingere in relazione con se stessi e con l’altro, facendo arrivare, anche fisicamente, il proprio messaggio, credo che possa essere un lusso per queste feste dove c’è più tempo da dedicarsi alla velocità del cuore e tutti possono permetterselo.
Avere spazi vuoti da riempire in modo nuovo…e se l’effetto finale è familiarizzare con il silenzio, che sia per vivere meglio il rapporto con il suono. Questo tempo ci chiede di sperimentare nuovi modi di stare insieme, con un’ottava più alta.
Come sostiene anche Franco Battiato, “ …Bisogna avere esperienza diretta delle cose”. Quante emozioni immediate, fisiche ci restituiscono le lettere ricevute, ritrovate, scritte. Alcuni anni fa, il mio amato zio novantenne, mi inviò una lettera postale.
Ricordo come il cuore iniziò a muovermi tutta e trasformò non solo quel giorno, ma anche altro dentro di me. Continuammo per un po’, pur vivendo a non molti km di distanza. Oggi lì, lo ritrovo più che altrove, anzi, ci ritroviamo, anche se non è più qui.
Rimango disponibile ad accogliere restituzioni o risonanze. Potete scrivermi per via postale o comunicare per altre vie, in attesa di una occasione di vicinanza fisica.