2 APR 2025
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Valdisieve. Il dibattito sulla fusione dei comuni entra nel vivo

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Valdisieve. Il dibattito sulla fusione dei comuni entra nel vivo Valdisieve. Il dibattito sulla fusione dei comuni entra nel vivo © n.c.
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Il dibattito sul tema della fusione dei comuni nella Valdisieve entra nel vivo. Non si è fatta attendere la risposta al PD di Pontassieve dei Sindaci dei Comuni di Pelago e Rufina, rispettivamente Renzo Zucchini e Mauro Pinzani, assieme ai Capi Gruppo dei PD comunali, Alessandra Cuccuini e Davide Majone (anche Segretario PD Rufina), e al Segretario PD Lorenzo Tapinassi. Ovviamente è stato accolto l’invito a prendere parte alla discussione lanciato da un comunicato stampa firmato congiuntamente dal Sindaco di Pontassieve Monica Marini, Stefano Gamberi, Segretario Comunale PD, e Marco Passerotti, Capogruppo PD. Comunicato uscito forse anche in risposta ad un articolo scritto dal Direttore di Sieve Notizie Roberto Tatulli, apparso sul sito qualche giorno fa, nel quale ricostruisce il dibattito sull’argomento “fusione”, e sul quale, a suo modo di vedere, si registra uno scarto evidente tra ciò che viene detto e ciò che viene fatto, soprattutto da parte dell’amministrazione pontassievese. I comuni di Pelago e Rufina nel loro comunicato congiunto dettano però i confini della questione, che iniziano prima di tutto dall’esperienza positiva dell’UCVV (Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve), che ha portato l’integrazione di politiche e servizi ad un livello talmente profondo, da far quasi pensare all’irreversibilità della situazione (senza dover pagare costi esosi per ogni singola amministrazione comunale). Basti pensare che, ad esempio, tutti i dipendenti comunali di Londa e San Godenzo sono formalmente passati sotto l’egida dell’unione, grazie ad una recente legge nazionale, per evitare problemi finanziari. L’appello della Marini riguardo la necessità di “superare l’Unione”, come riportano entrambi i comunicati, è condiviso da Zucchini e Pinzani soltanto laddove si “mantenga inalterata la coesione di un territorio”. Se ci si fonde si rimane coesi? Oppure la coesione viene alterata, perché ne aumenta la profondità? Queste sono le domande a cui devono rispondere gli amministratori. Sicuramente Pontassieve fa da capofila, interpretando il ruolo di comune “cerniera” con la Città Metropolitana di Firenze, e in questo senso deve anche poter guardare ai comuni limitrofi, ma nelle altre direttrici che non siano quella della Valdisieve. Ad esempio Incisa e Figline, Dicomano. E’ forse per questo che Tatulli carica la Sindaca di pesi che probabilmente non sono dapprima e in maggior parte sulle sue spalle, con un attacco che la vede colpita in prima linea, ovviamente come personalità politica e in assoluto rispetto – La Sindaca, in minoranza nel suo partito e già criticata dal proprio segretario comunale dopo un anno di mandato, vede incerto il suo futuro politico. Ciò che chiede il direttore di Sieve Notizie è più coraggio e più immediatezza, oltre a proporre la propria personale e legittima valutazione politica. Anche se, come si spiega più avanti,  è più condivisibile ritenere che questa spinta debba arrivare dai comuni più piccoli. Di sicuro una risposta c’è stata, con questi comunicati e quello del Sindaco di Rignano Sull’Arno Daniele Lorenzini, che si unisce al dibattito, ma soprattutto con la convocazione il prossimo 23 gennaio della conferenza programmatica Unirsi per crescere, dell’Unione Comunale del PD di Pontassieve. L’integrazione, la razionalizzazione e la riorganizzazione di territori e confini sono sviluppi di vitale necessità per questi comuni; ma in primis per quelli più piccoli e marginali come Pelago, Londa, San Godenzo. Deve essere loro l’interesse principale. Realtà che sono a rischio sostenibilità per la precaria forza economica, data dalle piccole dimensioni, da territori difficili e meno accessibili, e dai continui tagli statali alla spesa pubblica che hanno bloccato i trasferimenti agli enti locali. Nuovi orizzonti territoriali, con annessioni e cessioni, non devono spaventare. Se Montebonello e Acone passano a Rufina, Londa e San Godenzo a Dicomano, e Pelago si fonde con Pontassieve. Questa rimane “fanta-politica”, per ora; ma arriveranno tempi in cui le scelte saranno imminenti e non più rimandabili. Se lo Stato non tornerà a foraggiare gli enti locali, sarà un destino inevitabile per alcuni di essi, la cui arma non potrà essere soltanto quella di alzare le tasse a livelli insostenibili (tendenza che già a livello nazionale ci sta strozzando). Ovviamente dalle nuove situazioni ci dovranno essere risparmi e costi razionalizzati un po’ in ogni settore, ma anche il rispetto della specificità di tutti i cittadini, “tenendo conto della necessità della loro rappresentanza”, come scrivono gli amministratori. Anche questo un bel problema.

 

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