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Disparità tra professioni sanitarie. La denuncia di De Palma sugli infermieri e ostetriche

Quando la politica, che continua a far finta di chiedersi perhè diminuiscono gli studenti di infermieristica, smetterà di adottare “due pesi e due misure?"

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Immagine di repertorio - Infermiere in corsia Immagine di repertorio - Infermiere in corsia © N. c.
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Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up, ha espresso preoccupazione per l’ennesima mancanza di attenzione verso la professione infermieristica da parte del Governo, a fronte dell’introduzione di un emendamento nella recente manovra economica che prevede un contributo di 500 euro mensili per gli specializzandi di alcune aree sanitarie. Sebbene la misura, firmata dalla deputata Marta Schifone, rappresenti un primo passo positivo per le professioni mediche, farmaceutiche e veterinarie, De Palma denuncia come ancora una volta gli infermieri e le ostetriche siano stati esclusi da provvedimenti simili.

La disparità tra i vari settori sanitari è, secondo De Palma, evidente e ingiustificata. L’Italia sta vivendo una crisi senza precedenti in ambito infermieristico, con un calo significativo del numero di iscritti ai corsi di laurea in infermieristica, che è sceso drasticamente da 46.281 nel 2010 a 21.250 nel 2024. Il paese si trova al penultimo posto in Europa per numero di infermieri laureati, con soli 17 infermieri ogni 100.000 abitanti, ben al di sotto della media europea.

Questa situazione è aggravata da un alto tasso di abbandono degli studi, che oscilla tra il 19 e il 20%, e da una formazione che non riesce ad attrarre giovani professionisti. De Palma sollecita quindi il Governo a prendere misure concrete per risolvere questa crisi, che sta minando il futuro dell’assistenza sanitaria in Italia. La mancanza di interventi specifici per gli infermieri non può più essere ignorata, in un momento in cui la professione è fondamentale per garantire la qualità dell’assistenza sanitaria nel paese.

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