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Appello al Presidente della Repubblica per salvare la Valle di Rimezzano e l'Oratorio di S. Caterina a Bagno a Ripoli

Si è tenuto ieri sera a Ponte a Ema l’incontro pubblico.

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Valle di Rimezzano Valle di Rimezzano © Gruppo spontaneo di cittadini residenti a Bagno a Ripoli e Ponte a Ema
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Si è tenuto ieri sera a Ponte a Ema l’incontro pubblico sulla previsione edilizia approvata dal Comune di Bagno a Ripoli il 31 luglio 2023 che rende edificabile l’area di 6,2 ettari di proprietà di ISF The Intenational School of Florence nella valle di Rimezzano.
 Gli interventi degli architetti Pino Brugellis, Roberto Budini Gattai e Paolo Gambassi hanno evidenziato tutte le perplessità suscitate da un progetto che insiste su un versante collinare fragile - in un’area che lo stesso documento approvato definisce di “grande pregio paesaggistico” - e hanno inoltre rilevato come l’obbligo di edificare una costruzione “completamente ipogea” sia difficile da ottemperare trattandosi di una scuola.

Avvalendosi della possibilità di realizzare un “ampliamento funzionale” di un edificio non residenziale (meccanismo previsto dalle leggi regionali sul governo del territorio che ha consentito anche la realizzazione del Viola Park) si rende infatti possibile la costruzione di un fabbricato completamente nuovo di 12.000 mq. (inclusi 2.500 mq. di posteggi interrati) su due piani affiancato da un vasto parcheggio realizzato sul versante nord della collina che verrebbe quindi anch’esso deturpato.
Il nuovo assetto della Scuola potrebbe accogliere fino a 800 alunni rispetto agli attuali 220 che già creano innumerevoli disagi al transito nella stretta via del Carota (unica strada di accesso alla scuola) e Ponte a Ema.
 
Sono stati illustrati i contenuti del ricorso legale presentato da alcuni abitanti della valle al Presidente della Repubblica, che sarà esaminato dal Consiglio di Stato.
 La relazione tecnica allegata al documento, redatta da un architetto urbanista, si basa su cinque punti:
1 - l’incongruenza della previsione rispetto al PIT regionale (Piano di Indirizzo Territoriale) in termini di tutela del paesaggio e del territorio.
2 - la mancanza di un piano sulla viabilità, pur se il documento approvato lo richiede come necessario.
3 - l’esame dell’impatto acustico che rileva come i parametri indicati per le aree agricole sarebbero ampiamente superati in caso di realizzazione del progetto.
4 - il rischio idrogeologico perché la costruzione del nuovo edificio farebbe sì che la velocità di un’eventuale onda di piena verrebbe notevolmente aumentata: a questo proposito un residente ha ricordato l’alluvione del 1991 che ha colpito le strade del fondovalle dove i due torrenti Rimezzano e Ritortoli (tombato sotto piazza Bacci) si incontrano prima di confluire nell’Ema.
5 -  il progetto non ha alcuna ricaduta sulla comunità locale che sarebbe privata di un “bene comune”, l’unica valle rimasta intatta tra l’autostrada e via Roma, sacrificata a un interesse privato, senza contare che nella terra di Don Milani l’idea di “una scuola solo per ricchi” lascia senza parole.
 
L’incontro ha poi evidenziato che la popolazione non era a conoscenza del progetto, a testimonianza della inadeguatezza del percorso partecipativo effettuato.
Molte delle oltre 200 persone intervenute, sia residenti della zona sia giunte da Firenze a testimonianza di quanto il tema stia a cuore alla cittadinanza, hanno firmato un appello che sarà inviato alle autorità locali e nazionali.
 
Erano presenti anche alcuni esponenti politici locali e fiorentini, che hanno sottolineato le implicazioni politiche della previsione e così Il tema è entrato a tutti gli effetti nel dibattito politico in vista delle elezioni che si terranno a Bagno a Ripoli e Firenze la prossima primavera.

 

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